1. Cos’è un armatura in vetroresina?

Un ‘ armatura di rinforzo realizzata impiegando resina e fibre di vetro viene comunemente definita vetroresina o composito. L’armatura è un rinforzo strutturale; può essere utilizzata come rinforzo sia per superfici continue sia per rinforzi strutturali di tetti e manufatti. L’utilità di un rinforzo in vetroresina è quello di migliorare le caratteristiche meccaniche alla flesso-trazione, ed è paragonabile all’ inserimento di rete elettrosaldata, o fibre d’acciaio o sintetiche in una pavimentazione in calcestruzzo.

2. Quando bisogna utilizzare un’ armatura in vetroresina?

E’ utile impiegare un rinforzo in fibra di vetro quando si voglia escludere o prevenire formazioni di eventuali rotture dei manufatti o delle superfici continue in resina: le pavimentazioni se sottoposte a sollecitazioni di dilatazione come nel caso di pavimentazioni con pannelli radianti, le strutture flessibili come soppalchi o pavimentazioni flottanti, il recupero di pavimentazioni esistenti dove per necessità sono state eseguite delle tracce per installare nuovi impianti, la ricopertura di superfici disomogenee anche di diversa natura oppure le superfici che presentano scarse resistenze meccaniche.

3. Come si crea un’ armatura in vetroresina e che tipi di armature esistono?

La realizzazione di un rinforzo in fibra di vetro, definibile anche “armatura”, si può realizzare in diversi modi, in funzione alle caratteristiche di resistenza che vengono richieste dal progettista.

Come si sceglie la resina che deve fungere da legante?

Usualmente vengono impiegate le resine catalizzate termoindurenti del tipo poliestere o tipo epossidico.

Le resine poliesteri sono utilizzate soprattutto per manufatti come coperture (onduline), scafi nautici o parti d’auto, oggetti d’arredamento ecc.

Caratteristica di queste resine è la possibilità di gestire con maggior facilità i tempi di lavorazione e di indurimento del manufatto, consentendo quindi di effettuare più stratificazioni in tempi ristretti. Gli oggetti realizzati utilizzando stampi sui quali stratificare sono compatti, impermeabili e presentano ottime caratteristiche sia di resistenza sia di flessibilità. Un inconveniente peraltro di non poco conto: le resine poliesteri hanno un alto contenuto di solventi (usualmente stirolo) i quali rilasciano un caratteristico fortissimo odore: vanno quindi utilizzati in ambienti predisposti con impiantistica adeguata.

Le resine del tipo epossidico sono quelle più comunemente impiegate nel settore edile sia per le caratteristiche intrinseche al prodotto quali l’ottimo ancoraggio al supporto con funzione anche consolidante in caso di supporti friabili, sia per le caratteristiche di maggior “elasticità” e flessibilità rispetto le resine poliesteri. Le resine epossidiche hanno tempi di reazione ed indurimento molto più lunghi rispetto alle altre resine, quindi normalmente vengono stese in un’ unica stratificazione. Il non trascurabile vantaggio delle resine epossidiche TOP EPO è che, essendo esenti da solventi, possono essere impiegate in qualsiasi ambiente senza particolari problemi.

Partendo dalla resina termoindurente che viene utilizzata come legante, il rinforzo in fibra di vetro può essere di diverse tipologie:

CHOPPED STRAND: fibre corte di circa mm 3 di lunghezza da miscelare con la resina TOP EPO PRIMER.

RETE in fibra di vetro: fornita già preparata, normalmente viene utilizzata con una grammatura di 150 gr/mq per il rinforzo delle pavimentazioni in resina e viene impiegata per inglobamento con una rasatura a base di resina TOP EPO PRIMER e quarzo a granulometria controllata.

MAT in fibra di vetro: composto da filamenti in fibra di vetro della lunghezza di circa 3-4 cm che creano un tessuto senza alcuna trama, è disponibile in diverse grammature a partire da 225 gr/mq. Sono utilizzati in uno o più strati in  funzione al pezzo da realizzare e alla resistenza che deve essere ottenuta. Normalmente vengono utilizzati per l’impregnazione di resine liquide senza l’aggiunta di cariche.

STUOIE in fibra di vetro: visivamente sembrano un tessuto, con i fili in fibra di vetro disposti con un’orditura incrociata. Sono disponibili con diverse grammature e vengono normalmente impiegati su manufatti che devono avere altissime resistenze alle sollecitazioni ed agli urti. L’impregnazione è eseguita con resina liquide.

4. Dove è possibile utlizzare un’ armatura in vetroresina? Perchè è consigliato utilizzare un’ armatura in vetroresina?

Per quanto concerne il nostro settore delle superfici in resina, come già abbiamo accennato un rinforzo d’armatura in vetroresina viene realizzato con i CHOPPED o la RETE,  utilizzando poi la resina TOP EPO PRIMER come legante. L’intervento d’armatura è soprattutto impiegato per realizzazione delle pavimentazioni sia del ciclo TOP FLOOR SPATOLATO sia del ciclo TOP FLOOR EPO, per strutturare la pavimentazione di finitura in resina migliorando quindi la resistenza alla flessotrazione, cioè limitando la possibilità della formazione di lesioni sulla superficie.

7. Chi può realizzare un’armatura in vetroresina?

La realizzazione di un’armatura in fibra di vetro è il punto di partenza per creare una pavimentazione in resina con il massimo delle caratteristiche prestazionali in termini di resistenza meccanica. E’ disponibile a tutti gli operatori del settore, ma la sua realizzazione è semplice ed è una tecnica usufruibile anche per chi voglia eseguire un intervento “fai da te”.

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