Le nuove tecnologie di riscaldamento a risparmio energetico in classe A sono per la maggior parte costituite da impianti radianti posizionati nella pavimentazione, molto diversi rispetto agli impianti realizzati negli anni ‘50 sia per quanto riguarda la distribuzione del circuito di riscaldamento, ma soprattutto per la differente temperatura dell’acqua che circola nell’impianto.

L’impianto radiante a pavimento può essere realizzato in diversi modi, ma il più utilizzato è quello in cui la serpentina di riscaldamento viene ricoperta da un getto in cemento dello spessore di circa 4/6 cm. che comprende l’inserimento di una rete metallica di rinforzo e/o di fibre di rinforzo miscelate direttamente nell’impasto.

Il sottofondo viene poi isolato sulla parte perimetrale, in corrispondenza delle pareti, con una striscia di materiale comprimibile, per consentire un’eventuale dilatazione del sottofondo stesso, evitando danni dovuti a fenomeni di compressione. Vengono poi predisposti, in fase di realizzazione del getto, giunti di dilatazione.

Rivestire con una pavimentazione in resina un sottofondo così costituito è possibile.

La nostra società ha realizzato pavimentazioni del tipo TOP FLOOR EPO – superficie monolitica liscia e vetrosa – e del tipo TOP FLOOR SPATOLATO – effetto materico naturale – con ottimi risultati. Importante è predisporre, prima di realizzare l’effetto decorativo desiderato, una struttura sottostante alla pavimentazione, utilizzando una rete o un tessuto in fibra di vetro in combinazione con la resina bicomponente TOP EPO PRIMER, formulato del tipo epossidico con funzione ancorante.

Le pavimentazioni in resina TOP FLOOR, oltre agli aspetti estetici e funzionali che le contraddistinguono, considerato il ridotto spessore di circa 3 mm. non avranno nessun effetto negativo sulla trasmittanza termica dell’impianto.

Pin It on Pinterest

Shares